Format Spettacoli
Tema Commedie dialettali e recital
La vita è un lungo caradone
I racconti delle nonne, sempre affascinanti agli occhi dei bambini, qui abbracciano la storia del periodo fascista, ne fanno, col colore del dialetto, un resoconto tragicomico che evidenzia i sentimenti, le situazioni, le paure di quell’epoca.
La miseria, la fatica, la fame, sono le compagne di queste bambine, oggi nonne, che, sebbene felici allora di indossare le divise da piccole italiane, pulite, ordinate, eleganti, con perfino le scarpe, quasi ricche, non cancellano nel racconto la durezza del periodo.
“Non ti scordar di me” non si rivolge a persone, ma a fatti, episodi, alla storia, per non ricadere negli errori di un passato non così lontano e per non perdere mai il grande, immenso dono della libertà.
Cantata di Natale
Il caradone, nel dialetto della bassa padana, è la passeggiata dell’amore, quel viottolo di campagna pieno di buchi e solchi dove ci si incontra con l’innamorato.
Il misurarci nella commedia dialettale nasce dall’esigenza di conservare quei motti, quei detti, quei proverbi che ci si tramanda di generazione in generazione e che tanto colore danno alle conversazioni.
Salvaguardare queste radici e dare motivo non solo di ricordi, ma di sana allegria agli spettatori è lo spirito con cui le donne del coro hanno deciso di cimentarsi oltre che nel canto anche nella recitazione.
La vicenda si svolge in un paese dove pettegolezzi, amori, politica coinvolgono mondine e paesani in un crescendo di allegria che conduce i personaggi alla notte di Natale.
Do ciacri in cumpagnia e at salut malinconia
Stare insieme, ricordare le mille storie di una vita tra la risaia, la famiglia, il canto, il tutto in un dialetto cha ha il sapore della genuinità, della terra, della tradizione, con una sottile ironia che tutto alleggerisce, addolcisce.
E’ la filosofia popolare delle nostre madri-mondine con cui si affronta ciò che la vita quotidianamente ci offre, senza drammi, senza tragedie, consapevoli che tutto può succedere nella buona e nella cattiva sorte, ma col sorriso sulle labbra, col bagaglio di esperienze da cui si è generata una profonda saggezza e con lo sguardo rivolto ai giovani, alle loro speranze ed al loro futuro.
Ambarabà cicì cocò, tre pùti in sal cumò
Ambarabà è una storia ambientata nell’immediato dopoguerra e si svolge in un piccolo paese della bassa padana.
La gente si sta riprendendo, ma deve fare ancora i conti con la miseria.
Nonostante questo la comunità è unita e caratterizzata da tutti quei sentimenti che accompagnano i nostri personaggi nella ricerca di un po’ di benessere, di amore e di pace.
Pettegolezzi, amori, maneggi per accalappiare mariti, un crescendo di allegria che porterà i nostri personaggi ad un finale dove tutto si realizzerà in una esplosione liberatoria di emozioni, di risate e di nuove speranze.
Non ti scordar di me
I racconti delle nonne, sempre affascinanti agli occhi dei bambini, qui abbracciano la storia del periodo fascista, ne fanno, col colore del dialetto, un resoconto tragicomico che evidenzia i sentimenti, le situazioni, le paure di quell’epoca.
La miseria, la fatica, la fame, sono le compagne di queste bambine, oggi nonne, che, sebbene felici allora di indossare le divise da piccole italiane, pulite, ordinate, eleganti, con perfino le scarpe, quasi ricche, non cancellano nel racconto la durezza del periodo.
“Non ti scordar di me” non si rivolge a persone, ma a fatti, episodi, alla storia, per non ricadere negli errori di un passato non così lontano e per non perdere mai il grande, immenso dono della libertà.
2022 – Regine Màgie per una notte
Il Natale si avvicina e nel piccolo paese di campagna al curato viene la brillante idea di riunire tutta la propria comunità in un presepe vivente.
A chi affidare l’organizzazione se non alla persona più conosciuta del villaggio?
Sarà Isolda, contadina, mondina, dal carattere rivoluzionario e combattivo, a prendersi a cuore il progetto, e nella stalla in cui solitamente si riunisce con le amiche e compagne di monda, lasciandosi andare ad un vecchio sogno di ribellione femminile, immagina che nella Santa notte i Re Magi d’incanto si trasformino in Regine Màgie. La storia si ingarbuglia. Passato, presente, credenze, istinto femminile si mescolano e scombinano gli eventi sino a che, come per incanto, tutto ritorna sui binari della sacralità.
Il concetto di fondo rimane l’importanza della comunità, dei suoi valori, della necessità di conservarla e preservarla per ognuno di noi.